Can Yaman ritorna in Italia dopo sette mesi difficili: ecco cosa è successo
|Novità su Can Yaman. L’attore turco, nelle scorse ore, ha confermato ai suoi follower di essere da poco rientrato in Italia, dopo un lungo periodo di assenza. E per farlo ha scelto un post Instagram: «Torno in Italia dopo 7 mesi impegnativi di vita set in Ungheria. C’è voluto molto duro lavoro, dedizione al massimo e impegno al cento per cento perché è stato il ruolo della mia vita. Il risultato complessivo è già gratificante…» scrive nel lungo post in cui racconta di aver deciso di lanciare in queste ultime settimane un importante progetto a favore dei giovani.
Cosa è successo
Nel post, Can Yaman ha fatto anche riferimento al fatto che in questi primi giorni in Italia è ancora in convalescenza: l’attore si starebbe infatti riprendendo da non meglio specificati infortuni avuti di recente sul set. «ll risultato per me è già molto gratificante. Mi sto ancora riprendendo da un paio di piccoli infortuni e da tutta la fatica che ho accumulato. Sono stato sotto stress in vari modi, ovviamente anche a causa della terribile tragedia che ha colpito la Turchia. Ho fatto del mio meglio per fornire aiuto a tutte le persone che ne avessero avuto bisogno ma anche per dare un po’ di sollievo a me stesso».
L’iniziativa
Di seguito, Can lancia la sua iniziativa benefica con la quale ha intenzione di girare il nostro paese per incontrare giovani che soffrono a livello psicologico e dare loro un po’ di forza. Una parte delle donazioni al progetto, come confermato da Yaman su Instagram, saranno devolute alle vittime del terremoto in Turchia e Siria. Oggi, tra l’altro, si è svolta la prima data di questo tour presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove l’attore ha avuto l’occasione di conoscere alcuni giovanissimi fan, nella cornice della sua no-profit Can Yaman for Children. Nel post di presentazione, Can scrive ancora: «Io e la mia squadra avevamo già avuto questa idea di beneficenza per il periodo in cui avrei dovuto finire il mio viaggio a Budapest. Ora è tempo di mettere in atto questo progetto. Si chiama “Break the Wall Tour”. Serve ad abbracciare gli adolescenti che soffrono psicologicamente e una parte delle donazioni è sempre da trasferire alle vittime del terremoto».